L’arte! Cos’è l’arte? Su internet si trova tutto quel che si può dire sull’argomento. E quel che non si può dire? Non c’è: bisogna immaginarselo.
Immaginazione; sensazione; rappresentazione. Rappresentazione tangibile dell’intangibile… Forse ci siamo, ma non è abbastanza. Per andare avanti dobbiamo fare un passo indietro o forse cento passi indietro, fino al principio di tutto ciò che ancora non era arte, ma materia grezza, eterna.
Alla conoscenza sfugge l’arte, o forse è l’arte che fugge dalla conoscenza tentando disperatamente di andare oltre, di distruggere i canoni comuni e non comuni del giudizio. Una critica del non-giudizio, perché no? Chi lo stabilisce?
Altri lo hanno fatto prima di me, persone decisamente più illustri e più sapienti. Conoscenza, sapienza, che altisonanti assonanze. Bisogna sapere di cosa si parla. Ecco allora tenterò di essere sapiente come un maestro che mostra all’allievo la giusta via. Qual è quella giusta? La soglia.
E la via? Bisogna immaginarsela. Cosa c’è dietro? La perfezione. Non è ciò che cercavamo? La bellezza canonica. La giusta via, imboccata su indicazione del sapiente, la quale ci porta alla conoscenza dell’arte, della sua definizione non senza orpello: il bello.
E il brutto? bisogna immaginarselo.