I colpevoli dell’attentato a Berlusconi

Ancora una volta sono costretto a intervenire su questo blog per denunciare la violenza mediatica e verbale ai danni di Marco Travaglio, Michele Santoro, ma soprattutto di Antonio Di Pietro, da parte di un informazione di regime finalizzata alla diffamazione e all’annientamento di chi è al servizio della verità e della giustizia, che hanno una sola colpa: fanno con onestà il loro lavoro!

Cicchitto non è stato l’unico con le sue diffamanti e oltraggiose parole:

La mano di chi ha aggredito Berlusconi è stata armata da una spietata campagna di odio: ognuno si assuma la propria responsabilità. A condurre questa campagna è un network composto dal gruppo editoriale Repubblica-L’Espresso, dal mattinale delle procure Il Fatto, dalla trasmissione di Santoro Annozero e da quel terrorista mediatico di nome Travaglio.

Questo spostato che ha lanciato la statuetta, altro non ha fatto che rafforzare la posizione di Berlusconi. Lo sapevo, dal primo istante, che sarebbe stato rappresentato alla stregua di un martire. Sapevo che Travaglio, Santoro, Di Pietro, sarebbero stati raffigurati come i suoi aguzzini con tanto di cappuccio nero sul volto. Lo sapevo perché ormai conosco bene i tentativi di demonizzazione dei berlusconiani, ormai alla frutta visti i loro recenti cali nei sondaggi. Lo sapevo io, lo sapeva Travaglio, lo sapeva Di Pietro ma lo sapeva più di ogni altro Silvio Berlusconi, quando, pur ferito e dolorante, pur con il rischio che potesse esserci un attentato a suo danno, esce dalla macchina per farsi fotografare e filmare dalle telecamere col viso tumefatto.

Insomma, tanti mesi di sforzi da parte di tutti per concentrare l’attenzione della massa dal bel viso sorridente di Silvio, al suo passato criminale, alle sue azioni in parlamento atte alla disfatta della costituzione e della libertà, buttati via. Erano in difficoltà seria e adesso per colpa di quell’imbecille squilibrato ci ritroviamo il viso martoriato di Silvio Berlusconi pubblicato da giorni su tutte le pagine dei giornali e in ogni trasmissione televisiva del servizio pubblico (cioè al suo servizio) e del servizio privato (cioè le sue televisioni). Come dire: prendiamo la palla al balzo.

Ma quello che mi stizza più di ogni altra cosa è l’ignoranza dalla gente che crede alle buffonate di questi clown del circo. Possibile che non si riesca a distinguere la politica dalla demagogia? Possibile che si debba ribadire e ripetere che non si fanno gli attentati e non si picchia la gente? Ciò che è successo è l’ultima cosa che si auguravano gli oppositori di Berlusconi. Chiunque abbia materia grigia nel cervello non si permetterebbe di accusare di omicidio dei giornalisti e dei politici che hanno semplicemente fatto il loro lavoro. Perché se è umano provare pietà per un povero signore colpito da una statuetta, è altrettanto umano provare indignazione per un signore che ha avuto rapporti con la mafia, che insulta tutti i poteri democratici: la magistratura, la Corte Costituzionale, il Capo dello Stato e tutti quelli che non la pensano come lui, che si fa leggi apposta per non andare in galera, che è disposto a tutto pur di imporre il suo pensiero e aggirare la legge.

Marco Travaglio lo spiega in maniera facile facile. Come si imbocca la pappina ai bambini con il cucchiaio. Perché è cosciente come sono cosciente io, che esiste tanta la gente stupida e ignorante; e io sono stanco, davvero stanco di doverci avere a che fare.

Chi è l’aggressore? L’aggressore è uno squilibrato come tanti squilibrati che, nella cronaca, nella storia del mondo si sono avvicinati e hanno cercato di colpire, alcuni per eccesso di dissenso e altri per eccesso di affetto addirittura, succede pure così per gli squilibrati, la persona famosa che li ossessiona. E’ successo a John Lennon, è successo a Gandhi, è successo a Reagan: cito tre esempi di tre Paesi dove non va in onda Annozero, tre Paesi dove non escono Il Fatto Quotidiano, La Repubblica, l’Unità, insomma tre attentati dove forse è difficile intravedere come mandanti Santoro, Scalfari o il sottoscritto e lo dico non a titolo di battuta, lo dico perché ieri sera, per chi avesse avuto lo stomaco di tenere acceso il televisore su quella merda di trasmissione che è Speciale Tg1, ha potuto assistere al linciaggio in contumacia prima di Scalfari e di Annozero da parte del piduista Cicchitto e poi al linciaggio personale di Santoro e del sottoscritto, additati come mandanti morali del pazzo che aveva appena lanciato un souvenir sulla faccia del Presidente del Consiglio, a opera del vicedirettore di Libero che, naturalmente, risponderà in Tribunale di quello che ha detto, perché non credo sia ancora lecito dare delle mandanti di un tentato omicidio a persone che fanno semplicemente, a differenza sua, i giornalisti e non i servi, non i killers prezzolati. (Marco Travaglio)