Il rispetto non è ossequio, riverenza, venerazione. Il rispetto è un sentimento che si conquista con i gesti, con il modo di porsi, di gestire le situazioni, di pensare. Le persone che pretendono rispetto solo perché hanno spento qualche candelina di più sulla torta sono irritanti e arroganti. Ma se la maleducazione non ha età, non l’ha nemmeno l’ignoranza.
Chi persiste nell’essere ignorante, a non nutrire curiosità, a non informarsi, a non ampliare le proprie conoscenze, a non aprire la mente a diverse tipologie di pensiero, è solamente un debole che sperpera la sua misera esistenza per tener fede a valori fittizi imposti dal suo ego, o peggio, dalla società. Spesso queste persone si ritengono sapienti, ma è proprio la credenza di esserlo il freno per la loro conoscenza.
Ma attenzione a non confondere la presunzione con l’arroganza.
Ho venti difetti, ma la presunzione non è fra questi venti.
– Klemens von Metternich
A volte vengo accusato di presunzione, ma la presunzione, se c’è consapevolezza, difetto non è, se non addirittura un confortevole inno all’amor proprio e alla fiducia nelle proprie capacità, sempre che non sfoci nell’arroganza. Chiariamoci: odio quel senso di superiorità nei confronti del prossimo, spesso accompagnato dallo sdegno e dalla viltà. Odio le persone che si considerano mature: mature sono le percoche. L’uomo non è un frutto, è dotato di cervello, l’organo preposto all’acquisizione di nozioni e conoscenze al fine di evolversi.
La consapevolezza di essere ignoranti è il motore della conoscenza. L’ignoranza d’essere ignoranti genera altra ignoranza.
La mia naturale avversione all’ignoranza mi spinge continuamente a rincorrere la conoscenza; una maratona che terminerà solo alla fine della mia esistenza. Il vero cancro dell’umanità è l’ignoranza di esserne colpevoli.
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza
– Inferno, canto ventiseiesimo