Guardatevi allo specchio. Cosa vedete veramente? Non fate finta, non distogliete lo sguardo da ciò che vi viene mostrato e siate onesti con voi stessi. Cazzo, voglio che siate duri e critici come fate con le persone che vedete per strada e giudicate ogni istante della vostra vita.
Adesso guardate cosa vi circonda. Pensate alla televisione, ai giornali, alle pubblicità, ai film. Come sono fatti gli altri? In tutti i libri, le storie, i film. Il principe azzurro non è sempre quel ragazzo alto, bello, misterioso e ribelle che si innamora della ragazza semplice ma intrigante? Ovviamente dopo scopriamo che quel ragazzo in realtà era anche interessante e intelligente, col cuore ormai perduto per quel bocciolo di donna che si schiude mostrando la sua seducente bellezza.
Ora guardatevi! Credete di essere uguali ai personaggi di quei film? Se osservate attentamente, vi renderete conto che non c’è somiglianza, per niente! Perché altro non siete che persone normali. Nessun ragazzo bello e impossibile perderà la testa per voi. Non vivrete felici e contenti per tutta la vita finché morte non vi separi. Vi siete mai chiesti perché il primo aspetto che ci mostrano è sempre la bellezza? Quello che desiderano tutti è essere belli, essere speciali, essere migliori degli altri.
Non basteranno i quintali di lampade, creme, pomate, trucchi e trattamenti di bellezza per diventare come loro, perché in realtà ciò che li rende tali non è l’aspetto, ma ciò che rappresentano: l’immortalità. La realizzazione di un sogno che non esiste.
L’uomo era in pessima forma: pallido e coi rotolini di ciccia intorno alla vita. Eppure se ne stava lì, calmo, rilassato e piegato a 90°, la faccia rivolta indietro verso l’obiettivo e un sorriso a 36 denti con un buffo orangutan addestrato a infilargli quelle che sembravano caldarroste su per il culo.
La scimmia e le castagne non erano roba che il ragazzino potesse capire, ma in un certo senso lui quel tizio lo ammirava. La maggior parte delle persone da una scimmia non si farebbero nemmeno vedere nude. Avrebbero paura di scoprire che in foto il loro buco del culo risulta arrossato, magari gonfio. Quasi nessuno avrebbe il coraggio di mettersi culo all’aria davanti a una scimmia, figuriamoci davanti a una scimmia, una macchina fotografica e alle luci, e anche se fosse, prima correrebbe a farsi un miliardo di addominali, una lampada (anche al culo) e un nuovo taglio di capelli.
Il punto è: in un mondo dove bisogna essere belli a tutti i costi, quel tizio non lo era. La scimmia non lo era. Quel che stavano facendo non lo era. A colpire lo stupido ragazzino era stata la sicurezza di sè. Il coraggio. L’assoluta mancanza di pudore. La disinvoltura e la genuina schiettezza. La faccia di starsene lì, così, a dire al mondo intero: “Ebbene sì, ecco come ho deciso di impegnare uno dei miei pomeriggi liberi: facendomi fotografare da una scimmia che mi infila castagne su per il culo”.
Aggredendo se stesso, quel tizio aveva aggredito il mondo intero.
Tratto da Soffocare, di Chuck Palahniuk.