Stefano Rodotà

Stefano Rodotà è la pillola rossa

Se il Parlamento fosse stato il Vaticano, Stefano Rodotà sarebbe già stato eletto Papa per acclamazione popolare. Questo appare chiaro parlando con la gente, vedendo i telegiornali e leggendo le opinioni delle persone sulla rete, su Facebook, sui social network.

Eppure il PD, che si dichiara di centrosinistra, non è capace di votare un suo uomo: Stefano Rodotà. Perché? si domandano tutti, a partire dagli stessi elettori e militanti del PD. Perché troppo indipendente? Perché rappresenterebbe un vero cambiamento? O forse perché fermerebbe ciò che è chiaro da anni ma che la memoria corta degli italiani non riesce a mettere a fuoco, cioè che la “bicamerale” non ha mai cessato di esistere?

Che il PD sia nemico acerrimo di Berlusconi solo a parole? Chi ha ancora una memoria ricorda bene gli accordi per salvare le sue televisioni, salvarlo dai processi, fino al voto a favore per la sua eleggibilità. Berlusconi è stato resuscitato almeno 3-4 volte negli ultimi 20 anni gettando all’aria tutti quegli ideali di sinistra che dovrebbero avere a cuore.

Ma adesso, votando Rodotà, Bersani ha la possibilità di prevalere su Renzi (che altrimenti si papperà tutto il partito, e che il fato ci scampi da questa sciagura) facendo fuori anche il Caimano. Il popolo (del PD, del M5S, ma anche quello che si è astenuto alle ultime elezioni) chiede il cambiamento e non si può fare orecchie da mercante. Nel migliore dei casi avremo al quirinale Romano Prodi, nemico storico di Berlusconi, ma un po’ lontano da quell’ascolto di “cambiamento” che i cittadini chiedono.

Nuovo non vuol dire per forza “giovane”. Quello che il popolo tutto chiede a gran voce da decenni, da centrosinistra a M5S, è incarnato pienamente da una figura come Stefano Rodotà. Un grande intellettuale di sinistra: docente universitario, dichiaratamente a favore dell’incandidabilità di Berlusconi; a favore dei diritti e della legalità; a favore della libertà e dell’uguaglianza; a favore dei matrimoni gay e delle unioni di fatto; a favore della depenalizzazione dell’eutanasia; difensore convinto dei principi della Costituzione italiana; un uomo di 80 anni che parla di inserire il diritto di accedere a internet dentro la Costituzione.

Questo è l’uomo del cambiamento vero. Non eleggere Stefano Rodotà Presidente della Repubblica, per alimentare i soliti giochi di potere interni al partito, contro il volere del popolo di sinistra e contro larghissima parte del proprio elettorato, significa gettare la maschera, insieme alla possibilità, forse l’ultima, di guardare avanti e cambiare il paese in positivo; di mettere l’uguaglianza e i diritti dei cittadini al centro della vita politica, nonché di proiettare, finalmente, quest’Italia medievale nel 21° secolo.

Caro PD, è la tua ultima occasione, se rinunci non ne avrai altre. Se non voti Rodotà, pillola blu, domani vi sveglierete nella solita Italia e crederete a ciò che vorrete. Rodotà: pillola rossa, entrate nel paese delle meraviglie e vedrete quanto è profonda la tana del bianconiglio.