Ecco: ancora una volta lo senti scorrere nelle tue vene, non riesci quasi mai a non pensarci; il suo piacere supera ogni altro piacere, per questo alla fine riesce sempre a fotterti… e cedi. Cedi perché altro non sei che un animale, capisci che non puoi fare niente per impedire alla tua natura di prendere il sopravvento. L’eccitazione, la voglia, la sete; i battiti del tuo cuore aumentano, senti che puoi sentirti vivo, finalmente vivo, come una volta… Poi sovvien la morte; la morte dell’anima, la morte della tua dignità di essere umano.
La vita subito diventa morte quando ti accorgi che era solo un corpo, che aldilà del piacere appena provato non c’era nulla se non il tuo egoistico desiderio; e dopo non resta altro che un’immensa tristezza.
Perché una volta facevi l’amore ed eri pieno di lei, del suo profumo fra le lenzuola scaldate da ore di baci, sorrisi, coccole; ti stringevi a lei ubriaco del suo sapore e tenendole la mano pensavi che sarebbe durato per sempre; affondavi i tuoi desideri nei suoi sogni, composti da dolci melodie di baci e carezze, fermando il tempo in uno sguardo perso nell’infinito dei suoi occhi. Così, rivolto all’eternità, eri semplicemente te, immensamente immerso in lei, come un pazzo nella sua follia.
Perchè una volta amavi, fortunato bastardo e ormai maledetto per sempre.